venerdì 6 aprile 2018

La casa disegnata da un bambino - la casa moderna e minimale di Filipe Saraiava



«Quando chiediamo ad un bambino di disegnare una casa il risultato è pressoché lo stesso in tutto il mondo. Ci troviamo di fronte a una realizzazione semplicistica, composta da un pentagono per le pareti e il tetto, un rettangolo per la porta e due quadrati per le finestre». 
Con queste parole l’architetto Filipe Saraiva introduce il progetto della casa realizzata per sé e la sua famiglia a Ourém, piccolo comune nel distretto di Santarém, in Portogallo.
Il volume dell’edificio riprende la forma archetipica della casa ed è definito da un monolite regolare adagiato su un terreno scosceso immerso nella natura, che garantisce una vista privilegiata sul panorama circostante e in particolare sul Castello di Ourém




«L’obiettivo è stato soddisfare non solo le esigenze funzionali ma anche una serie di requisiti architettonici che fanno parte del mio immaginario formale e spaziale», spiega Saraiva.
La struttura è costituita da una serie di moduli, dove la differenza di altezza della casa tra il punto più alto e quello più basso è di 4,5 metri. È caratterizzata da rapporto misurato tra le facciate e la copertura, risolto attraverso la ripetizione di pannelli in calcestruzzo prefabbricati, di dimensioni regolari, disposti in maniera sequenziale. «L'uso del calcestruzzo nero ha consentito l’integrazione dell’edificio nel paesaggio, oltre a ridurre i costi di manutenzione», precisa l’architetto. 









La veranda esterna assume lo stesso design della casa diventandone un’estensione verso l’esterno. All’interno, lo spazio principale è essenziale e luminoso, e accoglie l’ampio soggiorno e la cucina. Una scala conduce poi al piano superiore dove è collocata la zona notte con i relativi bagni, insieme allo studio, la biblioteca e una terrazza sul tetto.